💌 Pour parler con @letazzine
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di Sofia Tolentinati, Mag 2022, n.7
L'ho visto e ti ho pensato
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare]
Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio, Caro Lettore, che più meno recitava così: "Non chiedermi perché, ma ho visto questa cosa e ho pensato a Pour parler".
E tu sai bene che normali avvenimenti della daily-life scaturiscono in me riflessioni ataviche - voli pindarici il più delle volte, ça va sans dire. Quindi, via alle danze!
Mi sono interrogata sul valore di una simile affermazione: è questione di identità, di autenticità e rilevanza. Di riconoscibilità. Ho pensato a tutte quelle volte in cui sentendomi dire un "Questa cosa è proprio da te" ho percepito un sarcasmo taciuto, un ditino puntato a metà, a cui ho sempre risposto con grandi (riconoscibilissime) smorfie. Sì, è proprio una cosa da me.
Ti racconto un aneddoto: alla mia nascita la nonna materna e made in France si oppose (inutilmente, ndr) alla scelta del nome Sofia. All'epoca in Francia era molto seguito un cartone animato che si chiamava Les Malheurs de Sophie ("I Guai di Sofia") che fece di questo nome una sorta di antonomasia per indicare una bambina combinaguai, che una ne pensa e cento ne fa. "Farà un sacco di cose alla Sophie, una peste!" era come un mantra.
E come darti torto col senno del poi, Nonna, d'altronde me lo dici ancora. Solo che ad oggi le "cose alla Sofia" sono un pò meno incasinate e un pò più creative, un pò meno pericolose e un pò più lungimiranti, un pò meno così e un pò più colà. Ma sono cose-da-me e allora nasce Pour parler che è una cosa molto da me.
Su questa riflessione nasce la conversazione tra me e @letazzine, una "newsletter amica" che è un archivio di cose interessanti e da leggere ogni mese - iscriviti qui.
L'ho visto e ti ho pensato: qui sotto trovi una lista-di-cose-tazzy (come dicono loro) e una lista-di-cose-pour-parler (come dico io).
Tu, Caro Lettore, ci hai mai pensato a cosa è proprio proprio da te? Ora, magari, quando te lo dicono facci caso - e lasciati scappare un sorriso.
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1. Un vestito @selkie da indossare ad una festa in un prato;
2. Gli allestimenti floreali di Bridgerton;
3. La Capsella Bursa Pastoris, fiore scortato da una parata di cuori;
4. Il passo di "Dove sei mondo bello" di Sally Rooney in cui tutte le tensioni fra Alice e Eileen vengono sciolte in un abbraccio;
5. Fare zoom su Google Art;
6. Le cartelle colori;
7. Gli eye-liner color pesca e lilla di H&M;
8. L'arrivo di una cartolina inaspettata;
9. Immaginare storie d'amore nascoste tra i gioielli antichi di @antichita_galliera.
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1. Le lyrics e le sonorità di Angéle, cantante col nasino all'insù del '95 come me;
2. Un estratto di "Quel che resta da fare ai poeti" di U. Saba (o qualsiasi estratto di poesia italiana dall'800 in poi, ndr);
3. I primi brand che hanno creduto in Pour parler - Musetta, Vivaio Auro, Mat Mat Foulard;
4. Il logo di Pour parler - ci sono io senza frangetta (ancora) e con una tazzina di caffè in mano (di già), il Times New Roman e la grammatica italiana;
5. L'unico modo di visitare Parigi che conosco: "Don't Be a Tourist in Paris";
6. Uno dei miei IG account preferiti (e il valore della vita reale);
7. Un podcast molto Pour parler;
8. Se Pour parler fosse una fotografia;
9. Un posto del cuore, dove al muro ci sono appese vecchie fotografie e si sente odore-di-ricordi.
E poi, Caro Lettore, c'è la cosa-numero-dieci che io e le Tazzine abbiamo in comune, una "dieci al quadrato" condivisa e che anche se non ce lo siamo dette è la cosa numero uno, due, tre, quattro... della lista per tutte noi.
Sei tu che ci leggi, la cosa-più-Pour-parler-e-più-Tazzy che ci sia. Non basta un logo e il dono della scrittura: la verità è che per una (bella) newsletter ci vogliono le persone.
Quindi grazie, Caro Lettore e Tazzina, sei il nostro numero 1+0.
Se la newsletter ti è piaciuta, inoltrala ad un amico/a e invitalo/a ad iscriversi!
@sofiettes