Carte (dei Tarocchi) in Tavola, Pour parler w/ Cat
Ciao Sofia, scusa il ritardo, problemi con il computer! Io sono Caterina.
Inizia così la videochiamata con @catterina_fortuneteller: lei non indossa un cappello a punta e nessun pentolone borbotta sullo sfondo. Non c’è tempo per scherzare sugli stereotipi della cartomante, già vi dico che alla fine di questa newsletter non saprete pronunciare nessuna formula magica per nessun sortilegio. Hocus pocus. Sim sala bim. Bibidibobidibù. Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio. Con un poco di zucchero e la pillola va giù - quanti incantesimi mi vengono in mente. Scusate, mi rimetto in riga. Torniamo alla videochiamata.
Che segno sei? Bilancia. Anche tu un segno doppio come me, io sono Gemelli! E io colgo l’occasione per incalzarla: mi sono sempre chiesta se ci fosse un qualche collegamento tra oroscopo e tarocchi.
Da sempre interessata al mondo magico, Caterina inizia il suo percorso divinatorio (lo chiamerò così per semplicità linguistica) proprio approfondendo l’astrologia e cercando di capire i collegamenti tra i segni: come tutti i bambini cercava connessioni apparentemente poco evidenti nelle parole della tv la domenica mattina. Io guardavo il celeberrimo Paolo Fox chiedendomi perché non parlasse mai del segno della Bilancia, Caterina era affascinata dalle previsioni di Simon and The Stars.
Con gli anni capì che una connessione tra oroscopo e tarocchi c’era sul serio: molti artisti nel tempo hanno disegnato mazzi di carte con riferimenti iconografici dall’astrologia, e ci sono carte dei tarocchi che hanno delle correlazioni esplicite con i segni zodiacali. Ad esempio, i Gemelli corrispondono alla carta n.6 degli Amanti; il Cancro ha una simbologia esplicita interna che la lega alla carta della Luna.
Milanese di nascita, Caterina osservava le cartomanti che facevano le letture in Brera raffigurare tutto l’immaginario che la passione per l’esoterismo chiedeva. Chissà se ci si sente cartomanti dentro, mi chiedo, e lei anticipa la mia riflessione.
Per essere cartomanti o tarologhi non bisogna avere superpoteri, ma disporre di una grande sensibilità ed empatia può sicuramente aiutare. La prima si può esercitare con l’esperienza delle letture, la seconda è il limite che avrai nella tua carriera: è necessario saper capire la maschera di chi hai davanti, per andare oltre le apparenze e concedergli l’esperienza di cui ha bisogno, lasciargli qualcosa di realmente utile o almeno uno stimolo a riflettere.
Le carte non hanno filtri, ma soprattutto non si accontentano dei convenevoli, a volte tirano fuori dei temi pesanti, quelli che vogliamo tutti nascondere dietro la facciata delle domande che ci attanagliano la giornata solo quando ci sentiamo al sicuro, quelli che spesso non siamo pronti ad affrontare.
Per essere cartomanti come in tutte le discipline si deve studiare tanto: a Caterina il primo mazzo è stato regalato a 21 anni insieme ad un libro di teoria e così iniziò a fare le prime letture ad amici e parenti, per gioco, per mettersi alla prova. Durante il Cammino di Santiago sentì per la prima volta il nome di A. Jodorowsky, noto tarologo, e questo la spinse a frequentare i primi corsi (vi ricordate il videocorso base sui tarocchi di Corsi Corsari che vi avevo consigliato nella newsletter ? Siete ancora in tempo per iscrivervi!). Se volete iniziare da Instagram ecco due profili da seguire (oltre a quello di Caterina, ça va sans dire): @claromante_tarot e @biddytarot.
Iniziò così le letture in pubblico, la domenica sera in un bistrot di Milano: curiosi di tutto il mondo che volevano sapere di più sulla propria esistenza, scettici incalliti alla ricerca di verità.
La durata media di una lettura dei tarocchi è di 30min. Lo stereotipo da film ci lascia immaginare una sorta di quiz preliminare in cui la cartomante acquisisce (abilmente) tutte le informazioni principali sulla vita del consultante, ma non è così: Caterina mi racconta che è molto importante non lasciarsi condizionare troppo dalle prime parole, che bisogna invece affidarsi all’intuito, alla percezione di chi è di fronte a te, e che, soprattutto, bisogna lasciare che le carte guidino le domande. A volte mi diverte chiedere il segno, ma è così, pour parler - questo l'ho aggiunto io.
Chi si fa leggere le carte deve prepararsi una domanda, che può essere molto semplice o molto complessa, ma mai troppo generica e vaga e circoscritta in un arco temporale di 6 mesi: non si può chiedere “voglio sapere il mio futuro”, ma “come si evolverà la mia vita nel breve tempo?”.
È la tarologa a condurre poi la lettura in maniera del tutto personale: ultimamente sono legata ad una specifica “tirata” in cui faccio pescare 3 carte che danno una lettura generale, e poi 5 che sono una lente di ingrandimento di quello che abbiamo appena visto.
La domanda più frequente?
Nonostante le carte si prestino moltissimo all’interpretazione della propria evoluzione personale, l’Amore è il topic più richiesto: chi, come, quando, dove, perché. Non tutti sono pronti a mettere sul piatto se stessi, e per questo l’amore diventa un rifugio dove trovare conforto. All we need is love.
A volte i consultanti fanno l’errore di scambiarmi per una psicologa o per un’amica e chiedermi dei veri e propri consigli su cosa fare e cosa dire, ma io non sono nessuna delle due. Io sono come una traduttrice, perdo la cognizione del mio mezzo fisico per prestarmi alla lettura, divento come un imbuto: sono ricettiva a tutti gli stimoli e alle emozioni dell’altro, poi devo essere brava a lasciar andare quel tipo di energia. È importante che il consultante sia consapevole di cosa stiamo facendo e che non si appoggi a questi mezzi per trovare una soluzione.
A questo proposito, Caterina ha anche un podcast che si chiama Tarocchi e Psicologia insieme ad una Psicoterapeuta (e migliore amica) in cui analizzano dai due punti di vista le carte dei tarocchi.
Questo è un altro falso mito: non esistono carte negative e carte positive. Si parla invece di “lati luce” e “lati ombra” delle carte, che possono influenzare in maniera diversa la lettura a seconda della posizione in cui arrivano. Ad esempio, gli Arcani Maggiori, le carte dallo 0 (il Matto) al 21 (il Mondo) rappresentano un percorso nella sua totalità, dove il Mondo sta per l'apice del percorso, il raggiungimento di uno stato di benessere assoluto di atarassia. Tuttavia, se questa carta arriva nel mezzo o all’inizio della lettura rappresenta un blocco: è la famosa ruota del karma!
Le figure dei tarocchi sono talmente archetipiche che noi le associamo inconsciamente a dei significati semantici: il Matto, la Morte, il Diavolo ci sembrano immediatamente negative… il Sole, la Stella, gli Amanti positive. La verità è che ogni carta ha dei lati luce e dei lati ombra, in base alla posizione in cui arriva. Come le persone, hanno delle grandi caratteristiche, ma anche dei lati negativi.
La loro percezione è condizionata anche dalla cultura profondamente italiana che abbiamo interiorizzato: le carte nascono nel Medioevo in Italia, quindi nonostante non vengano riconosciute dalla religione cristiana ne sono inevitabilmente influenzate! C’è tantissima iconografia cristiana al loro interno: ci sono il Papa e la Papessa, il Sole, il Diavolo, la Giustizia, la Temperanza… I tarocchi, infatti, sono ancora oggi molto diffusi nei paesi profondamente cattolici, come in Sudamerica ad esempio.
Esistono diversi approcci ai tarocchi, c’è chi si crede un santone e chi un curatore, chi vuole leggere il futuro e chi riscrivere il passato. A Caterina interessa il presente, per lei i tarocchi sono dei sentimenti nascosti da decifrare, da tradurre, delle domande scomode.
Le carte sono uno specchio per guardare dentro noi stessi e far venire a galla i propri dubbi e le proprie paure, i nodi e i desideri che nel quotidiano ci troviamo a nascondere… o a dimenticare. Dimenticando i nostri obiettivi e i nostri sogni ci creiamo da soli degli ostacoli, ci causiamo la frustrazione che rallenta la nostra crescita. I tarocchi sono un modo per dedicarsi a se stessi e dialogare con il noi di oggi, possono essere un ottimo strumento di self-help. Sono io che scelgo come agire, ma se io so cosa voglio so come devo muovermi. Ho tutte le carte in regola per farlo, appunto.
Nonostante sia molto affascinata dal mondo esoterico è altrettanto convinta che non esistano superpoteri da cartomante, rovesciando tutte quelle convinzioni anacronistiche della maga con la sfera di cristallo. Non stiamo mettendo in atto qualcosa di magico, stiamo giocando con le carte e lo faccio sempre presente. I più scettici credono che sia io a guidare la lettura, ma poi vedono che spesso le carte stupiscono anche me. Ci sono ancora tanti pregiudizi sul mondo dei tarocchi, ma piano piano stiamo cambiando il modo di vedere le cose. Soprattutto con la Pandemia abbiamo avuto il tempo di informarci e il bisogno di avere più punti di vista su noi stessi, molti si sono approcciati ai tarocchi per interpretare le proprie emozioni e capirsi di più. Questa è la loro verità, fuori dagli ermetici legami con la magia e la stregoneria: essere utili a riflettere sul proprio io e su ciò che ci accade intorno.
Se volete contattare Caterina per una lettura in videochiamata potete farlo su Instagram scrivendole in DM, nel frattempo potete seguire i Q&A a tema tarocchi sul suo profilo ed ascoltarla con il podcast Psicologia e Tarocchi.
Io mi auguro che la vostra domenica sia iniziata con il piede giusto, e che questa newsletter vi abbia fatto guardare almeno per qualche minuto in un’altra direzione. Noi ci sentiamo domenica prossima, ma nel frattempo vi aspetto sempre su Instagram!
@sofiettes
La canzone della domenica oggi la sceglie @catterina_fortuneteller: Venerus - Ogni pensiero Vola
Invece la playlist Pour parler è sempre a vostra disposizione qui!