Normalize Normal People, Pour parler
Ci risiamo. Mentre giocavamo a Strega Comanda Colore qualcuno ha nominato ancora il “rosso”. Possiamo affacciarci alla finestra, comprare il pane e poco altro. I più scaltri avranno già una lista pronta delle cose-da-zona-rossa-da-fare-per-non-impazzire, ormai tocca tenerla in un angolo pronta all'uso; io scrivo newsletter, pour parler.
Quando faccio osservo e rifletto, e quando non faccio osservo e poi rifletto, e alla fine ho visto che è successo che ci siamo uniti anche noi alla nostalgia, nostalgia canaglia, al motivetto del si stava meglio quando si stava peggio. Non è invecchiare, piuttosto sopravvivere.
Non ci interessa più chi sta bene, ci guardiamo e non sappiamo che raccontarci: non abbiamo più niente di bello da dire, ma tanto di cui parlare. Se abbiamo sempre guardato quelli che stavano peggio di noi con un occhio solo, dischiuso quando più opportuno (e inevitabile, ndr), adesso ci interessano più che mai tutti quelli che non potevano e adesso possono, quelli che non ci hanno mai veramente creduto eppure, quelli che stanno come noi. La gente normale. Ci fa sentire meno soli: piangiamo lacrime di coccodrillo.
Sui social non vanno più di moda i follower, quelli più cool cercano account con il contenuto distratto, le foto prêt-à-porter, gli scatti rubati per davvero – che sono brutti brutti, ma evocano quell’allure un po’ punk, un po’ non me ne frega di come mi vedi tu (però mi vedi, vero?).
È che da un lato ci piace credere che sappiamo fare pure i talent scout, dall’altro è che cerchiamo la normalità a tutti i costi perché è proprio questa che ci manca così tanto. Chi l’avrebbe mai detto? Ci piace credere che siamo tutti sulla stessa barca, anzi nello stesso mare che oggi ti culla sulla sabbia e domani ti allaga il garage. Normalize Normal People!
C’è chi dice che la fotografia di street style sia morta, in realtà è solo chiusa in casa anche lei per via delle limitazioni da Covid, congelata dalla mancanza di eventi live e di life.
Secondo gli occhi più attenti, anzi, già da anni si era assoggettata alle regole del social-fashion e spesso prevedeva una preparazione dello scatto simile agli shooting da studio (con annessi accordi dei protagonisti fotografati) e per questo sono sembrati subito interessanti gli account su Instagram dedicati agli scatti rubati – per davvero – in strada nelle principali città europee e non solo. Per sapere cosa indossa – per davvero – la gente in giro: @milanesiamilano, @torinesiatorino, @parisiensinparis (il mio preferito), @londonersinlondon etc. Ne volete ancora? @spottedinthestreet per i più generalisti.
Altra scoperta recente e super gradita da amante di Comme Des Garcons: @peoplewearingcommedesgarcons.
E non soltanto di te. E per fortuna!
Qui non trovate la cucina buona, ma la cucina che c’è veramente in tavola quando si chiude la porta di casa e si spengono i cellulari – bhe, a quanto pare quelli restano accesi.
Partiamo dalle basi: su @zerosbattiincucina troverete tanta gente poco creativa e, soprattutto, fierissima di usare prodotti inscatolati, surgelati, congelati, liofilizzati… ati. Sicuramente, non cucinati! Su @cucinaremalissimo tutti gli esperimenti culinari finiti male, anzi malissimo. Chi non ha peccato scagli la prima pietra.
Poi c’è @danilodafiumicino, la vox populi indiscussa del mercoledì mattina su Radio Deejay: su Instagram propone esperimenti in cucina da stellato 2.0 tipo l’omelette con le patatine fritte, lo yogurt con i fermenti lattici ubriachi.
Ultimo, ma non per importanza @instadellaspesa: un account Instagram in cui vengono pubblicate le liste della spesa dimenticate nei carrelli, da cui strutturare film mentali infiniti sulla vita delle persone. Voi non vi siete mai chiesti che comprano gli altri al supermercato? Io sì, excusatio non petita.
Qui trovate gente ubriaca che fa cose (@nochaser), gente che sta in piedi in qualunque modo (@peoplestanding) e anziani che passeggiano, fanno la spesa, si tengono per mano (@anziani_liberi).
@cbhoyo: frasi motivazionali tratte dalla quotidianità e scritte a mano (con una certa veemenza).
@normalizenormalhome: case vere oltre le riviste patinate di Interior Design e stereotipi da Instagram scardinati.
@normalpeoplehulu: serie tv irlandese by Hulu che segue la relazione tra Marianne e Connell, due normal lovers nel passaggio dalle superiori al college.
Anche oggi finisce qui la carrellata di novità da guardare con qualcosa su cui riflettere in sottofondo: mi piacerebbe sapere la vostra.
Mi auguro che la vostra domenica sia iniziata con un buon caffè e col piede sinistro, quello giusto. A domenica prossima!
@sofiettes
La canzone della domenica: Morgan - Altrove.
Qui la solita playlist di Pour parler.