Solo Travelling, Pour parler w/ chiaracrux
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Sì, viaggiare.
La curiosità è la forza più potente che ci spinge a vivere nel migliore dei modi possibili: il mondo è dei sognatori, e @chiaracrux lo sa bene. Conta tanti km nello zaino fatti a piedi, in autobus, in treno e in aereo principalmente da sola: il mondo è dei viaggiatori. Ho approfittato per chiederle cosa significhi parlare di solo travelling e di come iniziare.
Viaggiare da soli è un altro modo di viaggiare, lontano dal concetto di "vacanza", in cui si scardina il proprio concetto di quotidianità per un contatto più diretto con il territorio e con chi ci vive, in cui misurarsi con qualcosa di diverso e capirsi mentre ci si adatta al territorio - mai viceversa. Chi a Parigi cerca la pizza, chi assaggia le escargot: analisi antropologica di un turista medio, pour parler.
Chissà se mentre si viaggia da soli si pensa agli altri - intendo, per davvero. Chissà com’è viaggiare soli - intendo, soli per davvero - e per reiterare l’ossimoro di cui sopra mi sono avvantaggiata e ho anticipato la mia inesperienza per trovare anzi uno stimolo a partire quando scatterà il verde: per ora l’ho chiesto a Chiara, viaggiatrice accanita, di quelle che viaggiano col cuore e per necessità vitale dico io, “with a really marchigian soul and accent” aggiunge lei. Ha un Blog in cui racconta le sue Storie Itineranti, che dalla scorsa Quarantena sono diventati "Viaggi Virtuali": una full immersion dal divano di casa.
L’ho ascoltata intimorita mentre mi raccontava dei suoi viaggi in solitaria, poi meravigliata e poi ispirata. Se state pensando di viaggiare da soli, siete nel posto giusto. Avete preparato il caffè?
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Is happiness real only when shared?
Di recente ho scoperto che negli ultimi anni abbiamo iniziato a sentirci più soli - forse perché l’abbiamo provata davvero la solitudine vera: si chiama autofobia e ci spinge a circondarci di gente, limitandoci invece in tutte quelle esperienze-per-uno che ci impongono un contatto col nostro io più profondo, quello con cui facciamo i conti quando la porta di casa è chiusa, quando nessuno guarda.
È la prima cosa che ho chiesto a Chiara se quando si viaggia soli ci si sente soli, se per viaggiare da soli si deve essere predisposti, se c’è chi non può farlo.
La verità è che l’era digitale ci ha preparati ad un nuovo tipo di solitudine, quella fisica ma che non è mai mentale, una solitudine in pratica: basta accendere il telefono e si è in mezzo a tanti. Con il viaggio è diverso: si torna a come era prima. “Quando viaggi ti riappropri dello spirito di adattamento che ti spinge a parlare con la gente, in un modo o nell’altro ti ricordi come si fa amicizia”. Non siamo più abituati a conoscere gente per caso, non siamo più abituati a conoscere gente: “Nel viaggio non si è mai soli: se vuoi, conosci molta gente lungo il percorso. Sono turisti, sono viaggiatori come te, sono abitanti del luogo”. C’è l’itinerario che vuoi portare a termine, c’è la natura… e c’è il couchsurfing! Che? Couchsurfing. Di divano in divano. Appunto. Si tratta di mettere a disposizione dei viaggiatori “il proprio divano” - una stanza - in cambio di uno scambio culturale. Vitto e alloggio gratis, in cambio di quattro chiacchiere.
Mi racconta di quel signore a Pamplona che aveva una parete della cucina firmata da ognuno dei 180 couchsurfer che aveva ospitato da tutto il mondo. Di quel musicista d’orchestra a Bilbao che la stava ospitando per la prima volta con l’intenzione di esercitare il suo italiano.
“Una volta alle Canarie sono finita in una casa di hippie, molto diversa dalle immagini che c’erano sul sito. Non avevano delle vere e proprie camere da letto, ho dormito in una stalla. Una vera stalla. Non c’era il bagno, ma una buca con sopra delle assi di legno. Adesso è un aneddoto divertente che racconto per iniziare a parlare dei miei viaggi, così poi tutto è in discesa e posso dimostrare che viaggiare soli non è pericoloso, basta essere pronti all’imprevisto e sapersi adattare”.
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“Sarò sincera: non avrei mai iniziato a viaggiare da sola se non ne avessi avuto la necessità! L’ho fatto perché volevo viaggiare a prescindere, era una vera esigenza, e accanto non ho mai avuto viaggiatori accaniti”.
Io ho sempre la filosofia in testa, faccio a pugni con la mia forza di volontà ma vi ho già anticipato la mia esigenza di citazione… quindi mentre Chiara parlava avevo in mente Baudelaire: Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre andiamo e non sanno il perché. I loro desideri hanno la forma delle nuvole. Dai che ci avete pensato anche voi.
Mi racconta l’arte della gradualità, del sapersi aspettare. Si può iniziare a qualsiasi età, non è mai troppo tardi o troppo presto, l’importante è sentirsi pronti e consapevoli (ma non troppo): prima le città limitrofe in giornata, poi una notte fuori, poi all'estero.
Il suo solo travel più lungo è stato tornando in Italia dall'Erasmus: “mi sono chiesta se fosse possibile Leon-Milano senza aereo. Ho studiato su Google Maps e l’ho fatto perché mi sentivo e mi sento Europa, perché voglio sfruttare ogni occasione per conoscere questo continente di cui sono parte e sentire le sue storie nelle varie lingue. Spoiler: ci ho messo una settimana. Un po’ come prendere un treno da Milano per andarsene in Puglia, no?” (ride, ndr).
L’itinerario lo trovate raccontato sul suo profilo Instagram: da Leon a Burgos, Bilbao, Tolosa, Avignone, Marsiglia, Cannes, Milano. È il suo “quasi interrail”.
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@chiaracrux ama condividere e il suo Blog nasce per offrire a tutti i suoi diari di bordo, le sue guide da consultare e ha creato per voi (per noi) di Pour parler una to do list per prepararsi a viaggiare da soli - per ora conservatela, mi raccomando.
#1: La prima cosa da fare prima di partire da soli è consultare i contatti in rubrica (e sui social) e vedere se qualcuno vive lì. Viaggiare da soli è un modo non solo per conoscere nuove persone, ma anche per affermare conoscenze e farle diventare amicizie. Gli amici di amici diventano fonte inesauribile di aiuto e, perché no, compagni di viaggio.
#2: Per viaggiare soli l’organizzazione è fondamentale, e per questo è utile prepararsi al viaggio per tempo, sia per abituarsi all’idea della partenza, sia per non farsi trovare impreparati una volta sul luogo. “È fondamentale conoscere i mezzi di trasporto locali, e poi nei miei itinerari inserisco sempre l’imprevisto calcolato, che quando si è soli può generare difficoltà e rallentare più del previsto”.
#3: Informarsi non solo sui luoghi iconici (e canonici) da visitare, ma anche sul cibo locale (siete soli, potete provare tutto lo street food che il posto ha da offrirvi senza giungere a compromessi con gusti e senso di fame altrui) e soprattutto sulle esperienze che si possono fare. Visite interattive, sport tradizionali, escursioni, per dirne alcuni.
#4: Fidarsi! Della gente del luogo prima di tutto, ma anche di se stessi, per fare dei viaggi che sono nelle proprie corde: “per chi è alla ricerca di un viaggio che stimoli la riflessione interiore consiglio Tenerife, un viaggio trascendentale che ti fa riappropriare del rapporto con la Natura, un ambiente in cui si fa facilmente amicizia, e dove ci si muove liberamente con i mezzi pubblici. Per chi vuole mettere alla prova se stesso e il proprio senso pratico, invece, una qualsiasi capitale europea, con una piccola preferenza per Madrid - e per gli spagnoli, che generalmente sono molto espansivi e coinvolgenti.
In aggiunta - e nell'attesa di tornare a viaggiare - qualche profilo a tema viaggi che vale la pena seguire: i viaggi in solitaria (e spirituali) di @thelazytrotter, le avventure in van di @comeduevagabondi e i tips da viaggiatori pro di @inviaggiocoltubo.
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Se esiste, siamo in astinenza da viaggio. Abbiamo colto l’occasione per stampare le polaroid di quella volta a New York, abbiamo già fatto la lista dei posti del cuore. Ci siamo documentati sulla storia del passaporto vaccinale.
Possiamo lamentarci della nostra staticità e rimanere fermi, oppure possiamo fare buoni propositi mentre restiamo fermi. Viaggiare da soli è un’esperienza per misurarsi nel mondo, per vedere se è vero che se casca il mondo ci spostiamo un pò più in là. A volte c’è bisogno di essere soli in mezzo a tutto per capire come fare rumore a modo nostro. Viaggiare da soli è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita: un aneddoto o la volta buona per.
Un biglietto per uno, grazie. Sì, viaggiare.
Buona domenica.
@sofiettes e @chiaracrux
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La canzone della domenica oggi la sceglie chiaracrux: Bob Dylan - Like a Rolling Stone.
Qui la solita playlist di Pour parler, perfetta per sognare ad occhi aperti posti lontani lontani.