di Sofia Tolentinati, Nov 2022, n.14
Benvenut* o bentornat* su Pour parler, Caro Lettore - mi sembra opportuno fare gli onori di casa, ndr. Prima di tutto, piacere di averti nella community di quelli che per me resteranno sempre i 25-lettori-manzoniani, da cui ho preso in prestito l’epiteto di Caro Lettore, pour parler. Eppure siamo 523. Eh. Come vola il tempo quando ci si diverte.
Spoiler: se inviti qualche amic* ad iscriversi inoltrandogli questa mail eviterai sicuramente la scena muta durante l’aperitivo di stasera. Ma hai letto su Pour parler? Te lo assicuro.
Mentre scartabello attonita tra le chat di famiglia le gif del buongiorno di questo trepidante venerdì, Caro Lettore, rifletto sull’ascesa uditiva delle mie orecchie negli ultimi mesi. Chi mi conosce bene sa che i miei ascolti quotidiani prevedono un ventaglio sonoro ampissimo, che oscilla come il pendolo di Foucault tra Marilyn Manson e Pino Daniele.
Faccio un passo indietro nel cammino delle mie elucubrazioni, e parto da una conversazione affrontata di recente con una mia Amica:
“Sofi, ti prego, consiglia su Pour parler dei podcast, io ne vado pazza e ne voglio sempre di nuovi ma faccio fatica a trovarne ormai.”
“Ma quando li ascolti tu i podcast?”
“Mentre lavoro, mi fanno concentrare tantissimo. Quando sono in macchina pure, stacco proprio la testa. Un po ' sempre in realtà.” Calo di sipario - o drop mic, se hai meno di 25 anni, ndr.
Affascinata dalla conversazione ho rimuginato sulla lista dei miei podcast preferiti-e-che-ho-religiosamente-ascoltato-negli-ultimi-mesi: ne ho contati sette. Di seguito, in ordine sparso: Philosophy & The City (ho fatto il re-listen), Nuda&Cruda (te ne ho già parlato, ma è uscita la seconda stagione!!!1!1!!), il Sesso degli Altri (anche qui, repetita iuvant), High Low (sì, proprio quello nuovo di @emrata con un sacco di yoouu knooooow), È Volgare, Fashion Pizza (precedente mia ospite in questa newsletter, pour parler), Malalingua. Ne ho condotto delle considerazioni strutturate per punti:
Il tempo per ascoltare i podcast l’ho già (inconsciamente) trovato e principalmente si divide tra viaggi in macchina e momenti di lavoro creativo.
Ascolto podcast solo di voci femminili, ma non è una dichiarazione di intenti disparitari. Anche qui l’inconscio, eh.
I podcast che preferisco sono narrativi, conversativi, brillanti e positivi e a volte diventano corali. Proprio come la mia newsletter, ndr.
Per questo, Caro Lettore, ora torno al principio e mentre scartabello le gif del buongiornissimo caffè dalle mie chat di famiglia mi dedico a un repulisti di suoni e studio per bene i suggerimenti aurei dei podcastvisor più autorevoli del web: Chiara e Giacomo di Orecchiabile.
A loro ho chiesto dei podcast da ascoltare che fossero un pò come Pour parler. Me ne sono arrivati 6. Che dire… sono tutt’orecchi.
Normal Gossip, Defector 🇺🇸
Qui nel quartier generale di Orecchiabile siamo dei grandi appassionati di gossip e finiamo spesso per usare le nostre presunte call lavorative per parlare delle vite degli altri (sempre con un certo amore eh, sia chiaro). Non potevamo quindi esimerci dal raccomandarvi Normal Gossip, uno dei più divertenti ascolti degli ultimi anni. Il podcast funziona più o meno così: gli ascoltatori mandano dei simpatici vocali agli autori raccontando le loro storie più assurde e piccantine, la redazione decide quali meritano di essere tramandate e in estenuanti telefonate si fa raccontare tutto, ma proprio tutto, dai diretti interessati. A quel punto le storie, debitamente anonimizzate e condensate, sono pronte per essere regalate al pubblico dalla brillante voce di Kelsey McKinney. A farle da controcanto ci pensa un ospite sempre diverso che, totalmente ignaro della storia che sta per ascoltare, viene chiamato a dare la sua opinione ed esprimere tutto il suo ridanciano sconcerto per il tornado di gossip che lo investirà. Normal Gossip è un podcast fantastico nella sua semplicità, con cui passare lunghe ore a guardare divertiti le vite degli altri dallo spioncino.
Carla, Sara Poma 🇮🇹
Carla è nata nel 1923 e una settantina di anni dopo ha deciso di prendere un quaderno blu, di quelli con la spirale e i fogli che si possono staccare, e di scriverci sopra la storia della sua vita. È la storia straordinaria di una vita normale. O la storia normale di una vita straordinaria. O qualcosa nel mezzo. Sara Poma, che di Carla è la nipote, ha preso questo quaderno e l’ha distillato in otto episodi di una ventina di minuti l’uno. Il tono è quello intimo, tipico di certa radio nordamericana, in cui i sentimenti e le riflessioni di chi racconta diventano parte integrante della storia, invitando chi ascolta a prenderne parte a sua volta. È un meccanismo semplice e delicatissimo, che Sara usa con maestria, alternandolo con chiacchierate con esperti per ricollegare il racconto dell’esistenza di Carla al contesto storico-sociale del tempo. La storia di Carla diventa così un’occasione che ci permette di riflettere su quello che, collettivamente, siamo stati. Sulla strada fatta. Su quella da fare. Non c’è niente di più attuale che il racconto di vita di una donna nata quasi cent’anni fa per aiutarci a capire chi siamo oggi.
Nuda e Cruda, Giada Arena 🇮🇹 **💌 Pour parler bonus**
Nuda & Cruda è un podcast difficile da inquadrare. Formalmente si presenta come uno dei classici podcast conversazionali, in cui un host fa gli onori di casa e invita persone con cui blatera del più e del meno per un intervallo di tempo compreso tra quindici minuti e l’infinito. A guardare un pelino sotto la superficie però, la creatura di Giada Arena è ben più profonda di così. Nella puntata zero, che annuncia l’esistenza stessa del podcast, Giada Arena si presenta, si racconta e spiega i motivi che l’hanno portata a decidere di registrare chiacchierate con amici e conoscenti: le è stata da poco diagnosticata una depressione e, un po’ per farci i conti, un po’ per abbracciare questa sua recente consapevolezza, ha deciso di mettersi a parlare dentro a un microfono e «facce ride». Ascoltando Nuda & Cruda infatti si ride, sì, ma in un continuo saliscendi tra discussioni ammantate di leggerezza pop ed elucubrazioni sul vuoto siderale che circonda le nostre esistenze. Si passa quindi da sarcastiche chiacchiere sul Bagaglino con Valerio Lundini, a scientificamente accurate digressioni sull’utilizzo consapevole di droghe salendo poi di livello con discussioni sulla vacillante salute mentale dei lavoratori musicali e non solo, per poi scendere nel trucidume delle borgate romane con Filosofia Coatta. La prossima volta in cui ti senti un po’ giù, ascolta Nuda & Cruda e rinfrescati in un’oasi di «sincerità all’amatriciana».
Snooze, Megan Tan, LAist Studios 🇺🇸
Snooze è un podcast sulle cose che mettiamo da parte in una scatola di cartone con su scritto “lo faccio dopo” e su come sia facile diventare accumulatori seriali di cose da fare poi. Ma invece di mostrare gli effetti della procrastinazione sulle vite delle persone come una Sepolti in casa in versione audio, Snooze esplora come si possa decidere di aprire l’armadio immaginario della procrastinazione, rovistare tra le sue scatole e mettere a posto tutto quello che abbiamo rimandato. Una domanda taciuta, un progetto personale rimandato, ma anche la lettura di un libro da leggere o una questione intima irrisolta. O anche decidere di conseguire finalmente la patente di guida, come la protagonista del secondo episodio. Inizia dal primo episodio per avere un’idea dello stile morbido, avvolgente e profumoso con cui Tan parla al microfono e arriva alle orecchie. Poi spazia come preferisci tra gli episodi.
Labanof. Corpi senza nome, Rai Radio Tre 🇮🇹
Nella sezione di Medicina Legale dell’Università di Milano c’è un laboratorio sulle cui pareti compare una scritta in latino: “i morti insegnano ai vivi”. È il laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense, il Labanof, appunto. Guidato dalla dottoressa Cristina Cattaneo, si occupa da ventisei anni di dare dignità ai corpi senza nome, insieme a un gruppo di professionisti e ricercatori composto da antropologi, archeologi, odontoiatri, biologi, naturalisti e medici legali. Labanof è anche il titolo del primo podcast originale prodotto interamente da Rai Radio Tre che racconta il lavoro e le esperienze accumulate dalla dottoressa Cattaneo e dai suoi collaboratori. In cinque episodi il podcast copre tutto il periodo di vita del laboratorio dal 1995 al 2020, e ogni puntata è dedicata alla ricostruzione di fatti di cronaca più o meno noti con aneddoti, ricordi e spiegazioni scientifiche fatti dalla dottoressa e i suoi colleghi. Non c’è freddezza né distacco nelle voci dei medici e studiosi del Labanof, ma una pungente umanità nel raccontare lo scopo del proprio lavoro: dare dignità a quei corpi sconosciuti e collaborare a ridare pace ai loro familiari che li cercano.
Venticinque, LifeGate Radio 🇮🇹
In Venticinque troverai degli eleganti audiodocumentari che, procedendo per immagini e suggestioni, ci raccontano di come gli artisti più rappresentativi degli ultimi due decenni di musica italiana sono arrivati al successo, incastrando al contempo le loro storie di vita nel mondo reale. Lo spazio è lasciato interamente alle parole degli artisti, registrati durante momenti di vita quotidiana e mentre portano a spasso i produttori del podcast in luoghi per loro evocativi. La narrazione è completamente assente ed è sostituita da un certosino lavoro di scrittura fatto in fase di editing. Frammenti di conversazioni sparse sono accostati con incredibile cura, fino ad amalagarsi in conversazioni intime e personalissime. L’impressione è quella di passeggiare insieme Vasco Brondi tra i vecchi bordelli ferraresi mentre ci racconta della sua vita al di fuori della musica o di essere seduti sul divano di Carmen Consoli a parlar delle sue session notturne quando suo figlio fa capolino dall’altra stanza.